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Meglio i mirtilli o gli integratori?
Meglio i mirtilli o gli integratori?

Piccole bacche colorate dall’aspetto così attraente, così ricche di sostanze benefiche così efficaci e gustose che sono state uno dei primi frutti ad essere considerato un “superfood”. 

Ne esistono 130 specie ma quelle più conosciute sono i mirtilli neri, blu (o blueberries) e rossi (o cranberry). Tutti accomunati dall’essere un concentrato di antiossidanti, utili contro l’invecchiamento della pelle e per la prevenzione e la lotta contro le malattie croniche più importanti, come infiammazioni cardiovascolari o tumori. Il principale composto antiossidante nei mirtilli infatti viene da una famiglia di polifenoli, chiamati flavonoidi. Un gruppo di flavonoidi in particolare, le antocianine, risulta essere responsabile della maggior parte dei suoi benefici.

Quando al mercato vedo cestini pieni di blueberries non riesco proprio a resistere! Per mangiarli così al naturale, aggiunti ai cornflakes al mattino oppure nell’estrattore insieme agli arilli della melagrana per un gustoso smoothie di un brillante bordeux. Quando ho tempo li metto nei muffin per una colazione all’americana. Quando invece vado di fretta li consumo sotto forma di succo! Puro senza additivi e sempre bio.  

Devo confessare che molto tempo fa facevo uso degli integratori al mirtillo, perché più pratici da consumare e convinta del fatto che fossero più efficaci. Pensavo: “Integratori” = più principi attivi concentrati!

Li prendevo soprattutto per aiutare il microcircolo e equilibrare la microflora intestinale. 

Ma da quando ho letto una Indagine shock di Altroconsumo del 2011 sugli integratori a base di mirtillo, mi sono riorganizzata. Questi integratori venduti a caro prezzo promettono benefici alla vista e alla circolazione e mirabolanti proprietà antiossidanti grazie appunto alle antocianine. Ma il livello di antocianine riscontrato negli integratori dalle ricerche ed i test di Altroconsumo oscilla tra 2 e 72 mg per dose mentre nei succhi 100% frutta, il valore va da 105 mg a 139 mg a bicchiere. Una quantità simile al livello di antiossidanti presente nei farmaci a base di mirtillo. 

L’osservazione sembrerebbe dunque confermare quello che medici e nutrizionisti non si stancano di ripeterci: gli antiossidanti sono efficaci se consumati all’interno del loro “ambiente naturale” cioè la frutta e la verdura intera o spremuta. 

Che dire.. quanti soldi ho buttato in pasticche che a mala pena raggiungono la metà delle antocianine contenute nei succhi di mirtillo, che peraltro hanno un costo assai più contenuto e danno grande goduria quando si bevono!

Post on : dic 15, 2018
Post in : Blog
Author : Annalisa Aulicino

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