Melagrana, l 'oro dell 'autunno
La melagrana è il “frutto dell’autunno”, infatti matura in ottobre-novembre a seconda delle varietà. E’ arrivato quindi il momento di godere dei mille benefici di questa super frutta, ma prima conosciamola bene a partire dall'albero dal quale nasce. Il melograno (o Punica Granatum) è una pianta originaria dell’Asia sud-occidentale, che oramai viene coltivato nei paesi di tutto il mondo. I principali produttori ed esportatori sono India e Iran per oltre centocinquanta mila ettari. Ma fate attenzione quando acquistate frutta o succhi provenienti da paesi extra europei, i prezzi sono più bassi ma i controlli anche, a discapito della qualità e della salute. In Europa l’unica zona con una produzione importante (4500 ettari) è il sud della Spagna che è anche il principale esportatore. Le quantità non sono paragonabili a quelle asiatiche ma grazie soprattutto alla mitezza del clima mediterraneo che caratterizza questa parte d'Europa, nascono frutti dalle grandi proprietà e un sapore unico.
Per la coltivazione di una melagrana di qualità infatti sono fondamentali le condizioni climatiche e la natura del terreno. Temperature dolci senza eccessi né abbondanti precipitazioni o gelate garantiscono una qualità superiore dal punto di vista organolettico. Condizioni climatiche che si incontrano tipicamente nel sud della Spagna. In questa zona infatti il sapore delle melagrane risulta molto equilibrato sia nel grado di dolcezza che nelle note di acidità. I frutti di origine asiatica sono caratterizzati da una forte acidità e asprezza che viene molto apprezzata nel medio-oriente.
Gli alberi sono graziosi e piccoli, dai 3 ai 6 metri di altezza, con foglia caduca, che cadrà quindi in inverno per poi germogliare di nuovo a febbraio. Si possono vedere avvolgere l’autostrada del mediterraneo, da Alicante verso sud ma da qualche anno anche in Italia, in Puglia e nell'Alto Lazio. I suoi fiori sono di un colore rossastro, in alcune specie bianchi o tendenti all'arancio. Un vero spettacolo da vedere in primavera. I fiori poi si convertiranno nelle pregiate melagrane ma attenzione quando le raccogliete, i rami da cui pendono hanno le spine!
Il nome del frutto deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi”). La stessa origine è riconosciuta anche in altre lingue come in inglese Pomegranate, ed in tedesco Granatapfel (mela coi semi) e in spagnolo “solo” granada. La bacca detta Balusta, appare molto robusta con una buccia dura dalla forma rotonda con diametro che va dai 5 ai 12 cm a seconda della varietà e soprattutto, dalle condizioni di coltivazione. Il frutto al suo interno ha una membrana detta cica che separa e protegge i semi, gli arilli che arrivano a contare fino a 600 per frutto e che possono dare un gustoso succo. Le melagrane sono di colore rosso intenso oppure in parte tendenti al giallo. In alcune varietà sono circondati da una polpa traslucida colorata dal bianco al rosso rubino, più o meno acidula che nelle varietà a frutto commestibile è dolce e profumata. In posizione opposta al picciolo presenta una corona a quattro-cinque punte, residui del calice fiorale che le conferisce un aspetto “regale”.
La conservazione della melagrana è semplice, resiste molto bene fuori dal frigorifero senza rovinarsi grazie alla sua buccia molto dura che aiuta a conservare i preziosi arilli contenuti all'interno. Così si potrà godere per molto tempo delle straordinarie proprietà antiossidanti della melagrana, delle quali avremo modo di parlare a lungo prossimamente.